“Sonnolenza eccessiva: da cosa dipende?”

Sonnolenza: “Avere sempre sonno e stanchezza è normale?” Oppure ancora “perchè ho sempre sonno da cosa può dipendere?”  – sono alcune delle domande più frequenti in soggetti che, anche senza rendersene conto, soffrono di disturbi nel sonno.

Dormire dopo pranzo, lamentare continua stanchezza alle gambe, sonnolenza e debolezza sono tra i sintomi più frequenti che conseguono ad una scarsa qualità o ad una destrutturazione del sonno notturno, come sovente avviene nel caso delle apnee ostruttive del sonno. Il russamento (roncopatia) e le apnee, per quanto rilevanti, non rappresentano comunque l’unica causa. Questa a volte è da ricercare in elementi all’apparenza più banali – come una eccessiva rumorosità della camera, una cattiva schermatura della luce (un lampione che filtra dalla finetra, un partner che guarda la televisione ecc.), una riduzione delle ore totali di sonno (andare a letto tardi pur avendo la necessità di alzarsi presto) e così via. A volte possono esserci risvegli continui legati ad una insonnia centrale, magari associata a sintomatologia ansiosa (quello che il paziente riferisce come un “nervosismo notturno” o come “svegliarsi con l’ansia”)

L’ipersonnia (termine medico per indicare l’eccessiva sonnolenza) non è però sempre una conseguenza di un problema notturno.

In molti, pertanto, dicono di sentirsi spossati pur avendo dormito bene, di avere sonnolenza continua e spossatezza, lamentando una eccessiva sonnolenza serale – magari negando o minimizzando il problema (“sarà la sonnolenza primaverile, poi passerà”).

Sonnolenza eccessiva
Sonnolenza eccessiva

Elementi da non sottovalutare: le cause farmacologiche e alcune condizioni patologiche

Occorre dunque ricercare fattori all’apparenza secondari, come ad esempio l’alimentazione (carenze vitaminiche D e B12, che tra gli vari effetti dà sonnolenza), l’abuso di alimenti grassi, la disidratazione (è sempre importante bere una adeguata quantità di acqua!) e l’uso scriteriato di caffeina o alcoolici.

Ma ancor più spesso la sonnolenza diurna può essere determinata dall’uso, più o meno necessario, di farmaci. Tra questi vale la pena ricordare i sedativi/ansiolitici (a volte considerati sonniferi leggeri…”ma ho comprato le gocce per dormire senza ricetta!” o “ho assunto un tranquillante naturale!”). Anche gli antidepressivi, come Entact o Laroxyl (amiltriptilina), che possono dare eccessiva sonnolenza, anche se questo effetto in realtà viene sfruttato proprio per favorire il sonno notturno, i particolare con l’amiltriptilina. Buona parte degli antiepilettici possono dare un effetto simile. In ogni caso, prima di modificare la terapia, rivolgetevi sempre al vostro medico e chiedete consiglio!

Sonnolenza e condizioni morbose

Capita inoltre che i familiari richiedano consigli per un “anziano allettato che dorme sempre” dicendo che “da dopo l’ictus, dorme sempre”.

Si tratta di una giusta osservazione, in quanto molte condizioni neurologiche possono determinare una eccessiva sonnolenza (M. di Alzheimer, m. di Parkinson, patologie neurodegenerative, disordini neuromuscolari, neuropatie, epilessia ecc.).

Possiamo dunque sempre considerare lo sbadiglio sintomo di malattia? Assolutamente no: se lamentate una eccessiva sonnolenza, non pensate subito a condizioni come queste. Cominciate, piuttosto, ad esaminare il vostro sonno notturno, la terapia farmacologica e la dieta. Le condizioni neurodegenerative danno altri, precoci e assai più importanti sintomi.

Per qualsiasi dubbio, in ogni caso,  è sempre meglio richiedere una visita neurologica

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