Ebixa, Memac, Exelon, Remynil: i farmaci a disposizione per le demenze

Ebixa, Memac, Exelon, Remynil, Aricept: i farmaci antidementigeni

Gli inibitori dell’acetilcolinesterasi sono una delle poche armi che abbiamo a disposizione per combattere il decadimento delle fuzioni cognitive nelle demenze degenerative, e in particolare nella demenza di Alzheimer. Il loro nome è dovuto al fatto che questo gruppo di farmaci impedisce l’azione della acetilcolinesterasi, ovvero di un enzima (una molecola) che degrada l’acetilcolina. L’acetilcolina è un neurotrasmettitore, ossia una molecola implicata nella trasmissione delle informazioni da un neurone all’altro. Bloccando e riducendo l’attività della sostanza che la degrada, alla fine otteniamo l’effetto di avere a diposizione più acetilcolina.

Farmaci antidementigeni

Gli inibitori dell’acetilcolinesterasi rientrano nella più ampia categoria di farmaci antidementigeni, ai quali appartiene anche la Memantina (Ebixa), che invece non è un inibitore dell’acetilconesterasi. Essi non hanno alcun effetto sull’andamento generale della malattia, ovvero non sono in grado di arrestare i processi degenerativi sottostanti la malattia, ma sono comunque in grado di migliorare la trasmissione neurale restituendo un po’ di riserva cognitiva ai Pazienti. Si tratta, in sostanza, di farmaci detti “sintomatici”, ossia che agiscono sul sintomo più che sulle cause.

Non sono invece presenti farmaci con indicazione precisa per le demenze fronto-temporali (FTD).

Gli inibitori dell’acetilcolineasterasi vengono prescritti nel caso di una Malattia di Alxheimer allo stato iniziale e medio, ovvero con mini-mental score (punteggio MMSE) maggiore di 10 (corretto). 

La terapia va sempre iniziata con cautela e dopo adeguata valutazione cardiologica e farmacologica (pazienti già in terapia con con farmaci antiepilettici, serotoninergici, anticoagulanti, neuroletticci ecc.). Data la frequente insorgenza di effetti avversi e collaterali, occorre monitorare frequentemente il paziente al fine di stabilire la tollerabilità del farmaco, programmando un primo controllo a 1-3 mesi dall’avvio della terapia. Se necessario, è possibile cambiare principio attivo o passare ad altra forma di somministrazione (es. Exelon cerotto).

I cerotti risultano preferibili in pazienti con difficoltà alla deglutizione o della coordinazione.

Il farmaco va inoltre cambiato qualora non vi sia risposta al trattamento a addirittura si dovesse assistere ad un peggioramento significati (es. riduzione dell’MMSE superiore a 2.4 punti in 12 mesi).

Memantina: un farmaco per l’Alzherimer

La memantina, come già detto, non è un inibitore dell’aceticolinesterasi. Farmacologicamente è un agonista non competitivo per il recettore dell’N-metil-D-Aspartato (NMDA, recettore del glutammato – acido glutammico). Essa si comporta, in sostanza, come un regolatore del sistema glutamatergico.

Essa non viene utilizzata nelle forme lievi di Alzheimer, ma soltanto nelle forme di media entità (MMSE compreso tra 10 e 20), sia come farmaco adiuvante un anticolinesterasico (sia orale che in cerotti), sia in caso di inolleranza o controindicazioni (alterazioni cardiologiche e polmonari come nel caso delle broncopneumopatie ostruttive BPCO, blocchi atrio-ventricolari, ulcera gastrica o duodenale, insufficienza epatica, storia di epilessia). La memantina da’ benefici modesti ma significativi nella malattia di Alzheimer medio-grave, ma non nelle forme vascolari. E’ inefficace nelle demenze fronto-temporali e in quelle correlate alla corea di Huntington.

memantina
Ebixa – La molecola di memantina

Secondo alcuni studi gli inibitori dell’acetilcolinesterasi possono avere una efficacia parziale anche in altre forme di demenza, come nel caso nella demenza a corpi di Lewy (in particolare la rivastigmina, se tollerata) e nelle demenze vascolari (specie la galantamina). Non vi sono invece effetti significativi nel caso di demenza fronto-temporale, anche perchè in questo caso il deficit è a carico di serotonina e dopamina e non dell’acetilcolina.

Per qualsiasi necessità, e nel caso di disturbi della memoria, cognitivi o del comportamento, è possibile chiedere un consulto al Dott. Davide Borghetti, neurologo a Pisa, Massa e Livorno, o a uno degli specialisti del progetto Voxelmind – Pisa. E’ sufficiente telefonare allo 0507917387

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