Dialogo

Se un medico è disposto ad ascoltare ed accogliere le critiche mosse dai pazienti quando si trova sul proprio posto di lavoro, per quale motivo dovrebbe ignorare ciò che viene detto sul proprio conto?

E’ opinione comune che ciò che viene scritto su internet sia poco veritiero o comunque venga preso poco in considerazione dagli altri pazienti o lettori. Il problema è che molto spesso chi scrive lo fa per lamentarsi – perchè mosso dall’impeto di una delusione o dal desiderio di rivendicazione – e meno frequentemente per congratularsi.

Ignorare opinioni di questo tipo non fa altro che rinforzare questo tipo di presentimento in chi legge: “se nessuno dice il contrario, può darsi che sia vero!”.

Si stima che circa una persona su tre che abbia avuto un’esperienza negativa con le strutture sanitarie si prenda poi il tempo per scrivere su internet un’opinione in merito; è evidente che a questo punto non è questione di “se”, ma di “quando”. Se poi si pensa al bacino di utenza e la risonanza che possono avere alcuni siti o forum specializzati – un singolo articolo può arrivare agli occhi di migliaia di persone, e per moltissimo tempo – appare subito evidente che la promozione del dialogo con i pazienti, prima di tutto in studio, e se necessario successivamente su internet, diventa un elemento fondamentale.