Nevralgia del trigemino

Nevralgia del trigemino: Cosa è?

La nevralgia del trigemino, detta anche tic doloroso o tic douloureux, è una forma dolorosa che interessa solitamente una metà del volto. In base alle branche trigeminali coinvolte (I, II, III) il dolore sarà più o meno esteso, interessando l’orbita (I branca), la regione zigomatica e lateronasale (II branca, o mascellare) e/o la mandibola (III branca).

E’ una condizione che colpisce prevalentemente gli adulti, e specie gli anziani.

Il dolore è noto per essere particolarmente intenso e lancinante, tanto da risultare – non di rado – invalidante. E’ solitamente acuto, a fitte o “stilettate” di durata variabile, da pochi istanti sino a qualche minuto. Come termine di paragone, basti pensare all’intensità di un mal di denti.

Il dolore può essere scatenato da uno stimolo tattile – anche minimo e insignificante – su alcuni punti ben precisi del volto, detti trigger point. Nonostante le accortezze, questi punti-grilletto possono essere stimolati da un ciuffo di capelli, da una smorfia o un sorriso, dalla masticazione, dal lavarsi il viso o i denti.

Diagnosi

La diagnosi della nevralgia trigeminale è innanzitutto clinica, ovvero avviene attraverso una attenta valutazione dei sintomi del paziente, delle modalità di insorgenza, della distribuzione e delle caratteristiche del dolore. Nella nevralgia trigeminale pura, ovvero senza interessamento di altri tronchi nervosi, l’esame obiettivo neurologico è sostanzialmente negativo. Fa eccezione una alterazione della sensibilità ad un emivolto. Al contrario, la presenza di altri sintomi neurologici focali indicano l’esistenza di un problema più esteso (es. lesioni espansive che determinano compressione sul tronco encefalico).

Alcuni esami strumentali (elettrofisiologici) e uno studio di risonanza magnetica possono essere utili per integrare il sospetto diagnostico. La RM, in particolare, è particolarmente utile per studiare il decorso del decorso del nervo trigemino (detto anche V nervo cranico) all’interno della cisterna prepontina.

Nevralgia del trigemino
Nevralgia del trigemino

Cause

Tra le cause più frequenti abbiamo il conflitto neurovascolare. Una delle piccole arterie che decorrono in corrispondenza della fossa cranica posteriore (AICA, ovvero arteria cerebellare antero-inferiore, PICA – arteria cerebellare posteroinferiore o la SCA – arteria cerebellare superiore) entra in contatto con le fibre nervose del V nervo cranico, irritandole.

Tra le cause meno frequenti abbiamo la presenza di lesioni espansive di varia natura, come ad esempio i meningiomi, o infiammatorie – come nel caso di lesioni demielinizzanti della radice nervosa all’ingresso del ponte. In tutti i casi si ha la formazione di impulsi nervosi anomali che corrono lungo il nervo e una disinibizione delle vie centrali del dolore.

Nevralgia del trigemino: Terapia

La terapia farmacologica fornisce buoni risultati e si avvale dell’utilizzo di farmaci antiepilettici, che hanno verosimilmente il ruolo di stabilizzare gli impulsi nervosi anomali. Uno dei farmaci storicamente più efficaci è la carbamazepina, da utilizzare a dosaggi crescenti (da 100mg/die raggiungere i 600-800mg/die, massimo 1200mg/die).

In alternativa possono essere impiegati il gabapentin (a salire da 300mg/die, sino a 1500mg/die e oltre) o l’antidepressivo amitriptilina (da 25 fino a 150mg/die).

Nel caso di conflitto neurovascolare conclamato, il paziente può essere candidato alla terapia chirurgica (intervento di Jannetta o di decompressione microvascolare) nel quale tra il nervo e l’arteria viene interposto un piccolo frammento di materiale spugnoso.

Altri interventi chirurgici, di più dubbia utilità e dall’esito meno certo, prevedono l’uso di sostanze chimiche, radiofrequenze o palloncini compressivi per distruggere il ganglio di Gasser o parte delle fibre ad esso afferenti. Come ultima risorsa si può procedere alla distruzione completa del nervo.

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