Fremanezumab: un nuovo farmaco per la profilassi dell’emicranica

Fremanezumab

Non è ancora disponibile in Italia (metà 2020), ma il fremanezumab (nome commerciale estero Ajovy) ha già dato risultati promettenti in numerosi studi e, soprattutto, “sul campo”. Questa molecola, anticorpo monoclonale analogo all’erenumab, ha come target il peptide correlato alla calcitonina (CGRP). Il meccanismo di azione, tuttavia, non è noto nel dettaglio.

L’efficacia della molecola è stata dimostrata dallo studio FOCUS, dove è stata evidenziata, in una parte di pazienti resistenti ad altre terapie, una riduzione di almeno il 50% degli attacchi dolorosi. Parte dei pazienti arruolati ha ricevuto somministrazioni mensili, altri una somministrazione trimestrale: i risultati migliori si sono ottenuti nel gruppo trattato ogni 30 giorni.
Anche lo studio HALO ha restituito risultati interessanti, dato che circa la metà dei pazienti (affetti da emicrania cronica) si è vista dimezzare il numero degli attacchi.

Fremanezumab: ideale per l’emicrania cronica

Il fremanezumab è quindi un farmaco per la profilassi dell’emicrania che ha dato, negli ultimi anni, risultati davvero incoraggianti.
La somministrazione sottocutanea lo rende un po’ meno pratico rispetto alle comuni modalità di profilassi (farmaci per via orale); tuttavia l’iniezione può essere effettuata mensilmente o trimestralmente, limitando il rischio di dimenticanze o errori nella terapia.

Senza contare che alcuni pazienti, affetti da emicrania cronica e resistente alla profilassi (15 giorni al mese, dei quali almeno 8 inquadrabili come attacchi emicranici) traggono beneficio da terapie iniettive, come nel caso della tossina botulinica (linee guida NICE). Una modalità già conosciuta, dunque.

Profilo di tolleranza

L’Ajovy si è dimostrato, per il momento, molto ben tollerato – fatto salvo per reazioni locali nel sito di iniezione (rossore, gonfiore, prurito ecc.). Non sembra interagire con altri farmaci (in particolare con triptani e FANS), anche perchè non viene metabolizzato dagli enzimi del citocromo P450, responsabile di molte interazioni farmacologiche.

L’emivita di eliminazione è di circa un mese, cosa che giustifica la necessità di ripetere le iniezioni almeno trimestralmente (idealmente ogni 30 giorni).

Il costo, proprio come nel caso dell’erenumab (Aimovig), è elevato: si parla di alcune centinaia di euro a iniezione.

Bibliografia

Pazdera L, et al. Efficacy of fremanezumab in patients with migraine and documented inadequate response to 2, 3, or 4 classes of migraine preventive treatments: results of the international, multicenter, randomized, placebo-controlled FOCUS study. PAINWeek ,2019; Abstract 65. Las Vegas (USA).

Silberstein S, et al. Long-term impact of fremanezumab on response rate, acute headache medication use, and disability in chronic migraine patients with acute medication overuse at baseline: results of a 1-year study. PAINWeek, 2019; Abstract 137. Las Vegas (USA).